Ho provato questo risotto durante la nostra abituale “gita gastronomica” in Piemonte, ormai giunta alla quarta edizione. Più precisamente all’Osteria delle Aie, a Castellinaldo d’Alba, un posto che non posso che consigliare per la bontà dei piatti e per la bell’atmosfera (decisamente da pranzone tra amici) che si respira.

Questa è la seconda ricetta a base di tartufo bianco che trovate sul sito. La prima l’ho appena rivista e “rinfrescata” un po’ (contenuti e foto) e potete trovarla qui: uovo in cocotte con tartufo bianco.

Oltre alla ricetta, che ne dite di un consiglio sul vino in abbinamento? Grazie alla nuova collaborazione con Matasci Vini, che curerà l’abbinamento vini durante tutta la stagione di corsi #CucinaLiConMe del 2020, a fine articolo trovate un paragrafetto di Rita Tramontana, Sommelière alla Matasci Vini, con un consiglio sulla bottiglia da scegliere per impreziosire questo piatto!

Per questo piatto vi servono essenzialmente 3 ingredienti (oltre al risotto stesso)

  1. Del Castelmagno D.O.P. di buona stagionatura
  2. Uova freschissime (deposte da meno di 9 giorni)
  3. Del Tartufo bianco d’Alba 🙂
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I trucchi di un buon risotto già ve li ho spiegati in questo articolo, passiamo quindi alla ricetta: molto semplice ma, come per tutti i risotti, ci vuole un po’ di “manico” 😉

Ingredienti (per 4 persone)

  • 300 g di risotto Carnaroli
  • 4 tuorli d’uovo (uova freschissime)
  • 120 g di Castelmagno D.O.P.
  • 20-30 g di tartufo bianco
  • 30 g di burro
  • 1 scalogno
  • brodo vegetale q.b. (fatto in casa per favore: carota, porro, cipolla, sedano, acqua)
  • sale e pepe q.b.

Procedimento

Per prima cosa preparate un brodo vegetale, buttando in acqua fredda una carota, un porro, una costa di sedano e una cipolla e portando a ebollizione per 10 minuti. Fatto. Era difficile? Non dimenticate il sale 🙂

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In un pentolino, fate sudare lo scalogno tritato fine con dell’olio a fuoco basso. Quando diventa bello trasparente, aggiungete un pochino di brodo e fate continuare la cottura 15 minuti, durante i quali potete iniziare a preparare il risotto. Verso fine cottura si presenterà come la seconda immagine. Lo scalogno si potrà aggiungere al risotto 1-2 minuti prima della mantecazione.

Nel frattempo tostate il riso in una casseruola senza aggiungere grassi. Quest’operazione serve a creare uno scudo protettivo che lo farà resistere meglio alla cottura. Il riso è tostato quando toccando con il dorso della mano scotta e all’occhio appare un pelo più trasparente.

Sfumate con del vino bianco, lasciate evaporare per bene (fino a quando non sentite più l’odore dell’alcol) e poi cominciate a bagnare con il brodo vegetale portandolo a fine cottura (ca. 12-13 minuti)

Non vi resta che mantecare: via il risotto dal fuoco, poi aggiungete fiocchetti di burro freddo e Castelmagno grattuggiato e mantecate il risotto all’onda!

Servite un mestolo a commensale su un piatto piano precedentemente riscaldato magari e infine servite con 5-7 g di tartufo bianco a persona e un tuorlo d’uovo adagiato in mezzo al piatto!

Al ristorante, la cameriera ci ha portato il tuorlo nel suo mezzo guscio a parte, in modo che il commensale potesse metterselo da solo. Un’idea che potete replicare a casa 😉

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Che vino abbinare a questo risotto?

Rubrica a cura di Rita Tramontana, Sommelière alla Matasci Vini

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Vino consigliato: Sirio Barrique

A questo piatto ricchissimo in aromaticità e intensità gusto olfattiva, data dal Castelmagno stagionato e dal pregiatissimo Tuber, il vino pensato è un merlot dal bouquet complesso, molto intenso e con una piacevole nota boisé persistente.

In bocca, Sirio Barrique è un vino ricco, capace di sostenere la struttura del piatto e con la sua freschezza in acidità e sapidità mettere in equilibrio la tendenza dolce data dal riso e dall’uovo fresco.

Per quanto riguarda la sapidità e succulenza della preparazione sarà la morbidezza e la tannicità del vino a regalare, ad ogni boccone, armonia e piacevolezza.

Rita Tramontana, Sommelière alla Matasci Vini

Andrea
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