L’anno scorso, proprio di questi tempi, sono stato a Laax (nel canton dei Grigioni in Svizzera) a trascorrere un weekend lungo con la mia famiglia. Il paesaggio mozzafiato offerto dal lago di Cauma (foto qui sotto) vale il viaggio da solo: un laghetto di montagna dai colori caraibici, immerso in un bosco di abeti rossi dal profumo che, nel mio caso, sapeva di gioventù.
Il primo pensiero rievocato da quel profumo è stato quello delle colazioni tardo primaverili, nelle quali a tavola, oltre alla marmellata, erano presenti dei preziosissimi vasetti di miele di gemme di abete (o miele di gemme di pino), frutto del lavoro di 2 giorni di mia mamma e mia nonna!
Oggi voglio quindi condividere con voi questa ricetta, della quale non conoscevo neanche il nome italiano. Mamma e nonna ovviamente usavano il termine svizzero-tedesco: Tannehonig. Questa ricetta, l’anno scorso, era stata tema di newsletter. Ho pensato che fosse giunta l’ora di condividerla con tutti 🙂
Se decidete di provare la ricetta, mi raccomando distribuite la raccolta su diversi alberi per non deprivare la stessa pianta di tutti i suoi germogli. Oltretutto qualcuno potrebbe arrabbiarsi…
Dalla consistenza di un miele, questo prezioso nettare si ottiene da un processo abbastanza laborioso, a partire dalla raccolta delle gemme, che richiede un pochino di pazienza.
Piccole e brillanti, di un verde chiaro acceso, le gemme di abete rosso sono le estensioni dei rami che spuntano nei mesi di Aprile-Maggio.
La prima cosa da fare è ovviamente quella di staccare le gemme. Per 3-4 barattolini di miele te ne serviranno ca. 200g – 300g.
Gli altri ingredienti sono acqua, zucchero e un po’ di pazienza 😉
La ricetta (per 3-4 barattolini)
- 100 g di gemme di abete
- 1.5 litri d’acqua
- 1 kg di zucchero ca. (vedi procedimento)
Procedimento
Dopo aver sciacquato le gemme, mettetele in una pentola, aggiungete acqua, portate a ebollizione poi togliete dal fuoco, coprite la pentola con un coperchio e lasciatele in ammollo tutta la notte. Perderanno il loro colore brillante e il liquido risultante sarà torbido e viscoso.
Strizzate bene le punte per farne uscire tutto il liquido e filtrate gli aghetti con un setaccio. Pesate il liquido risultante e aggiungete la stessa quantità di zucchero. Quindi per 1 litro d’acqua ci vorrà 1 kg di zucchero.
Rimestanto ogni tanto, lasciate che il liquido si riduca e prenda consistenza per ca. 1 ora (fino a un massimo di 90-120 min)
Quando comincia a cambiare colore e tendere al rosso-brunastro (il mio era già quasi troppo scuro), cominciate a fare la famosa “prova del cucchiaino” raccogliendo un po’ di liquido, lasciandolo raffreddare 2 minuti (eventualmente anche in frigorifero) e provando la consistenza. Anche se il liquido caldo sarà sempre liquido, è un attimo farlo diventare una caramella nonappena raffreddato.
Alla fine il miele dovrebbe avere un aspetto del genere… Sterilizzate dei barattolini (cuocendoli in acqua bollente per 5 minuti), riempiteli e poi lasciateli raffreddare a “testa in giù”.
Ti piacciono anche i fiori di sambuco? Sai che puoi farne un miele allo stesso modo? Butta un occhio al bonus nella mia ricetta dello sciroppo ai fiori di sambuco!
Video ricetta su Instagram
Sul mio profilo instagram trovate anche il video reel di questa ricetta 😉
Un gelato a base di gemme di abete?
Dai un’occhiata a come produrre anche un buonissimo fior di latte infuso alle gemme di abete!
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Grazie per la ricetta Andrea! Miele fatto ed è venuto pure bene al primo colpo!!
Ottimo, grazie del feedback mi fa piacere!
Se vuoi postare su instagram il risultato taggami pure (@cucinali) e sarò felice di ripostarti 😉
Ciao ho appena fatto il miele seguendo la tua ricetta. Domanda..una volta raffreddato e si figurano i vasi non è che il miele una volta indurito si attacca al tappo? Grazie. Mariella
Ciao Mariella, questo succede solo se l’hai cotto troppo ma in tal caso il miele sarà inutilizzabile. Non si deve indurire ma deve restare come un miele (per quello serve fare la prova del cucchiaino prelevandone un pochino ogni tot per controllare che da freddo abbia la consistenza mielosa). Se per malaugurata ipotesi ti si è indurito troppo puoi ancora recuperarlo facendolo sciogliere di nuovo scaldandolo e allungandolo con un pochino d’acqua e rifacendo la prova del cucchiaino 😉
ma non si trovano in commercio?
Mai trovato.. magari si non so..
Io lo trovo ogni anno sulle montagne dell’Alta Badia, in particolare presso un piccolo alpeggio che si incontra facendo il giro del massiccio del Putia….
Ottima per la tosse, noi lo facciamo anche con le pigne verdi, stesso procedimento ma mettiamo i vasi al sole per dei mesi in modo che le pigne e le gemme rilascino dal tutto le sostanze nutritive
Interessante 🙂
Come dice Marco Zambaldi, quello è il vero procedimento per avere un prodotto di altissima qualità. Mi spiego: è risaputo che già a 38° molti profumi volatili prendono appunto… il volo e quindi chiudendo pigne e zucchero (senza acqua) in un vaso al sole la temperature non sale troppo e comunque i profumi rimangono all’interno del vaso; viceversa con la bollitura i profumi evaporano e il risultato sarà una caramella al vago sapore di resina dove si sente solo lo zucchero.
Ciao Walter, si può fare l’infusione a bassa temperatura certamente, ma per fare il miele poi l’infusione la devi fare caramellare con lo zucchero e ti servono minimo 85°C se cuoci in CBT per diverse ore oppure devi fare sobbollire come descritto in ricetta. O hai un altro metodo?
Il risultato comunque, con la dovuta concentrazione di gemme, è tutt’altro che “zucchero dal vago sapore di resina”..
Lo faccio già da qlc anno in qst maniera. Più o meno.. io lascio nei barattoli per tipo 5settimane e ogni gg giro il barattolo….alla fine ottengo miele che profuma e sa da pino 🤭 i bambini nn ne vanno entusiasti,ma lo mangiano stesso. Gli do nei mesi invernali così evitiamo il più possibile la tosse…
Domani infatti si va nel bosco a raccogliere che ho visto che sono belli spuntati!!!(abito in alta Austria)