Il viaggio di Gelato Project On The Road comincia a Reggio Emilia, nel cuore dell’Emilia, in una gelateria che è molto più di un laboratorio. Qui incontriamo Noè Pinetti, classe 2002, fondatore di La Carapina, un nome che racconta già molto: un ritorno alle origini, alle pozzetti chiusi, alla cura di ogni dettaglio.

Noè non arriva al gelato per tradizione, ma per curiosità. Un percorso partito dalla grafica e arrivato quasi per caso tra mantecatrici e bilanciature, con la voglia di sperimentare e un’inclinazione naturale all’ironia. Il suo gelato è genuino, diretto, ma soprattutto libero: libero di osare, come nel caso del gelato all’Erbazzone, del Cappelletto o persino della Porchetta. Un approccio gastronomico che non nasce dal voler stupire, ma dal voler raccontare la propria terra con un linguaggio nuovo.

Durante la chiacchierata, si ride, si assaggia e si improvvisa. Dalla valigia svizzera spunta una doppia panna con meringhe e vermicelles di castagne che accende la creatività, dando vita alla “Giovanna versione svizzera”, un semifreddo nato sul momento e diventato subito una ricetta da segnare.

La ricetta della “Giovanna versione svizzera”

Un omaggio al gusto e al gioco, nata durante la registrazione dell’episodio.

  • 1 litro di panna al 38% di grassi
  • 150 g di saccarosio
  • 150 g di destrosio

Montare in planetaria il tutto. Nel frattempo, preparare una granella di meringa svizzera e, una volta montato il composto, variegare con la granella e i vermicelles di castagne.

Un semifreddo goloso, tra Reggio Emilia e la Svizzera.

Un gelato che parla reggiano

Tra un aneddoto sui disastri con 30 kg di pistacchio e una riflessione sulla libertà di creare, emerge la leggerezza che accompagnerà tutto il viaggio di Gelato Project On The Road: chiacchiere vere, piccoli errori, tanta passione e la voglia di scoprire la persona dietro il gelato.

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Andrea Rapanaro