Passata la Pasqua e i suoi pranzi infiniti, cosa ne dite di una ricetta rapida e indolore per sgrassare un po’ i bagordi di questo weekend lungo? La stagione casca a fagiolo, perchè con gli ingredienti della primavera è difficile fare piatti pesanti.
Semplice e di rapida esecuzione, questo piatto vi stupirà per l’equilibrio dei suoi sapori 😉
La mia ricetta sarà inoltre una scusa perfetta per andare a fare una scampagnata nel bosco, dato che dovrete raccogliere qualche foglia di aglio orsino. Lo potete anche comprare al supermercato, ma le chance di trovarlo a pochi passi da casa sono molto alte in questo periodo. Fate giusto attenzione a non confonderlo con il mughetto!
Nella ricetta di oggi troverete anche uno speciale contributo di Patrizio Baglioni sul tipo di vino da abbinare al piatto. Non perdetevelo!
Ingredienti (per 4 persone)
- 8 noci di capesante
- 200 g di barba di frate
- 4 foglie di aglio orsino
- 2 Cc di olio extravergine d’oliva
- 1 pezzetto di radice di zenzero fresca
- 1 scalogno
- 1 limone bio non trattato
- sale e pepe q.b.
Procedimento
Lavate bene la barba di frate, eliminate parte rosa della radice e i gambi più grossi.
Tritate uno scalogno e fatelo rosolare in padella con un po’ di olio extravergine d’oliva e dello zenzero grattugiato.
Dopo 1-2 minuti aggiungete la barba di frate e fate cuocere a fuoco medio per 7 minuti ca. Insaporite con un pizzico di sale e pepe. La barba di frate è abbastanza sapida di suo, assaggiate prima di condirla.
Nel frattempo, preparate la vinaigrette unendo 2 Cc di olio extravergine d’oliva, 4 foglie di aglio orsino tritate, succo di 1/4 di limone, sale e pepe.
In una padella, fate grigliare le capesante a fuoco vivo ca. 2 minuti per lato, lasciando che facciano una bella crosticina dorata.
Servite un nido di barba di frate, due capesante e condite con la vinaigrette all’aglio orsino. Finite con una grattata di scorza di limone!
Buon appetito!
Andrea
Quale vino abbinare a questa ricetta?
Sia la barba di frate che la vinaigrette all’aglio orsino sono alimenti con un sapore deciso acidulo ed acre (agretti è il nome botanico della barba dei frati… cosa possiamo aspettarci?). Le capesante in questo piatto donano tendenza dolce e l’aromaticità.
Abbinerei quindi il Pss-o 2015 della cantina Menhir. Un bianco pugliese dal vitigno fiano minutolo che con i suoi profumi floreali ed esotici di litchi compenserà l’irruenza olfattiva dell’aglio orsino e con la sua morbidezza, sapidità e persistenza donerà il giusto equilibrio alla Barba di frate e le capesante.
Patrizio Baglioni
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